Con l'avvicinarsi del 15 dicembre, data del primo avvio operativo del RENTRI, il CONAI, in collaborazione con Confindustria Sardegna e con il supporto operativo di Hyper S.r.l., organizza un webinar dedicato alle imprese associate.
Si terrà il 22 novembre 2024 la quindicesima edizione del PMI DAY, l'appuntamento annuale rivolto agli studenti promosso da Piccola Industria, in collaborazione con le Associazioni di Confindustria.
Confindustria Sardegna ha espresso vicinanza e solidarietà al Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, anch’egli bersaglio degli inqualificabili e gravi attacchi e di immotivate invettive nel corso delle proteste di gruppi studenteschi.
Si terrà il 22 novembre 2024 il workshop promosso dallo Spoke 9 “Protezione e Valorizzazione ambientale” gestito dalle Università di Cagliari e di Sassari, con il supporto dei soggetti partecipanti al Progetto PNRR e.INS, tra cui Confindustria Sardegna.
Se sei un operatore del food&beverage, non perdere l'occasione di espandere la tua rete e scoprire nuove opportunità di business al Brokerage Event dedicato ai prodotti sardi e Italiani.
In audizione presso la IV e V Commissione del Consiglio Regionale Confindustria Sardegna ha presentato le prime osservazioni al Disegno di Legge n.45
Si è tenuta a Roma l’Assemblea 2024 Confindustria. Il Presidente Confindustria Emanuele Orsini ha parlato alla platea, presenti numerosi esponenti di governo tra cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini e i Presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.
La Corea del Sud offre interessanti opportunità di business per le aziende sarde del #food & #beverage. L'iniziativa sarà presentata martedì 18 giugno alle ore 11:00 a Cagliari nella sede della Confindustria Sardegna Meridionale.
Il Rapporto di previsione del Centro Studi “L’economia italiana torna alla bassa crescita?”
Cagliari, 26 giugno 2024
Confindustria Sardegna esprime sollievo per la proroga della normativa Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024: un importante risultato per le imprese del Mezzogiorno e sarde in particolare.
Un provvedimento che Confindustria Sardegna ha fortemente sollecitato, in raccordo con Confindustria nazionale, assolutamente necessario per compensare le note diseconomie strutturali che gravano sulla competitività delle imprese del sud e che ancora maggiormente si avvertono nella nostra regione condizionata dall’insularità e dalla perifericità. L’esonero della contribuzione previdenziale del 30%, seppure ora limitata ai soli dipendenti a carico al 30 giugno corrente, è una indubbia boccata d’ossigeno e di fiducia per tutto il mondo produttivo del sud Italia, impegnato a fronteggiare la sfida del PNRR da un lato e dall’altro a superare gli effetti delle crisi pandemiche, energetiche e belliche.
Considerato però che la durata originariamente prevista per la misura era il 2029, questi sei mesi di proroga dovranno essere dedicati a riprogrammare un nuovo strumento di incentivazione di carattere strutturale per le nostre imprese meridionali ed insulari, con un orizzonte di tre/cinque anni che consenta la programmazione dei budget e la pianificazione degli investimenti.
Ciò consentirebbe di incoraggiare anche in Sardegna la riconferma dell’impegno a produrre in contesti territoriali critici peraltro fortemente condizionati dalle carenze amministrative e infrastrutturali, a partire dai deficit energetici e dei trasporti. Occorre infatti rilanciare filiere, propensione all’innovazione ed esportazioni, trattenendo giovani e talenti a partire dalle zone interne, anche per contrastare la gravissima crisi demografica.
Queste misure devono ovviamente raccordarsi alla strategia della ZES Unica, ai provvedimenti della Transizione 5.0, alle politiche equilibrate sulla sostenibilità energetica ed ambientale, alla tempestiva e mirata spendita dei fondi del PNRR ed alla programmazione europea di competenza della nostra Regione Sardegna, con una particolare attenzione al comparto industriale e manifatturiero su cui la nostra isola sconta un preoccupante arretramento.
Elezioni regionali Sardegna 2024/2029
PER UNO SVILUPPO PARTECIPATIVO
La proposta di un Metodo per i cinque anni di governo della Sardegna
SINTESI PER CONFERENZA STAMPA
UNA REGIONE CHE ASCOLTA LE RAPPRESENTANZE IMPRENDITORIALI
CONFINDUSTRIA SARDEGNA chiede che vi sia finalmente una vera partecipazione degli attori economici nell’intero quinquennio di legislatura. Non può essere sufficiente la delega ed il confronto ristretto al solo momento elettorale, con successivi incontri saltuari e pletorici meramente formali nell’esercizio del mandato. L’esperienza delle ultime legislature regionali ha ampiamente dimostrato come risulti altrimenti notevole la distanza tra i proponimenti degli schieramenti vincitori della competizione elettorale, le aspettative comunque generate ed i risultati poi concretamente conseguiti.
LA RESPONSABILITA’ DI PARTECIPARE
Per partecipare occorre però condividere modalità trasparenti di interpretazione della corretta attività di lobbyng, in particolare delle rappresentanze imprenditoriali, il cui contributo di idee, proposte, segnalazioni e sollecitazioni su temi e problemi, deve essere visto come un valore funzionale ed essenziale per la migliore azione amministrativa a vantaggio complessivo della comunità.
Il METODO
La prima proposta di Confindustria Sardegna per la legislatura 2024/2029 attiene al METODO. Serve l’impegno ad un confronto vero, costante e strutturato, per tutti i prossimi cinque anni - sia sulla strategia complessiva della politica regionale che sulle tematiche specifiche e di comparto, tra il Governo regionale e la rappresentanza delle imprese.
Almeno 4 incontri annuali per ciascun ambito tematico con il Presidente ed i diversi Assessorati.
AVERE UNA VISIONE
Una azione politica e di governo di cinque anni evidentemente non è idonea ad affrontare e risolvere in un arco temporale così ristretto i molteplici problemi, vecchi e nuovi, propri della Sardegna o derivanti dal contesto nazionale ed internazionale. Occorre una visione che non venga ignorata o periodicamente rimessa in discussione, per non depauperare risorse economiche, umane e ambientali sempre più rare.
La Sardegna ha un gravissimo problema di denatalità ed invecchiamento della propria popolazione, connesso alla dispersione ed emigrazione dei pochi giovani, allo spopolamento delle zone interne.
L’autonomia e lo sviluppo della Sardegna passano attraverso un rapporto forte, negoziale, competente e leale con la governance europea e nazionale, priva di velleitarismi o subalternità, mediante una equilibrata lettura del processo di riforma complessiva del federalismo, con riferimento alla nuova interpretazione del regime di specialità della regione, alla declinazione del principio di insularità ed alla assegnazione, ripartizione e spesa delle risorse pubbliche che consentano un reale riequilibrio.
La Sardegna ha bisogno di una forte infrastrutturazione e connessione interna ed esterna, di una nuova legge urbanistica e di governo del territorio, della specializzazione e modernizzazione di agricoltura e agroindustria, di una organica politica di marketing turistico, della valorizzazione del potenziale ambientale e culturale, dell’equilibrio e dell’indipendenza energetica, di una istruzione potente per la crescita delle competenze tecniche e professionali, dell’incremento qualitativo e dimensionale delle imprese.
Le risorse disponibili per lo sviluppo della Sardegna nel quinquennio 2024/2029 tra fondi europei, nazionali e regionali (POR, FESR, FSE, JTF, Fondo Sviluppo e Coesione, PNRR, etc.), sono stimabili in oltre 10 miliardi di euro. Occorre cogliere l’opportunità!
La rigenerazione sociale, per Confindustria Sardegna, dipende dalla rigenerazione economica dell’isola, cioè dalla sua capacità di produrre reddito attraverso l’impresa ed il lavoro, piuttosto che avvilupparsi all’interno di estemporanee logiche assistenziali e redistributive altrimenti votate ad inaridirsi nel medio-breve periodo.
L’IMPORTANZA DELL’INDUSTRIA
L’industria negli ultimi decenni è stata progressivamente rimossa dalle politiche di sviluppo e dal vocabolario politico e mediatico della Sardegna.
Oggi ridotta all’8,7% del PIL Sardegna contro il 12,4% delle altre regioni del mezzogiorno e del 20% dell’Italia.
L’industria è invece fondamentale per generare reddito e professionalità, dando e traendo linfa dall’innovazione e dalla ricerca, creando relazioni sinergiche con i centri di competenza e le università, divenendo elemento di relazione internazionale e attrattore locale di sviluppo e sostenibilità demografica.
Riavviare quindi una moderna politica industriale che nel valorizzare e salvaguardare il patrimonio produttivo esistente favorisca la crescita e l’attrazione di nuove attività ed iniziative.
Per questo dobbiamo promuovere: la costituzione di una specifica Mission per l’Industria, il rilancio di una politica degli incentivi efficace e competitiva, una incisiva efficienza amministrativa, la razionalizzazione delle aree di insediamento produttivo, la salvaguardia della specialità e la positiva esperienza maturata in Sardegna dalla ZES, un affidabile rapporto pubblico/privato, l’investimento in competenze.
SCIOGLIERE I NODI CHE IMPEDISCONO LO SVILUPPO: ENERGIA, TRASPORTI E INFRASTRUTTURE
ENERGIA. Entro i primi mesi del 2026 si deve pervenire alla realizzazione, completamento e operatività della Metanizzazione della Sardegna. Occorre aggiornare il Piano Energetico e Ambientale Regionale (PEARS), dando priorità alle rinnovabili funzionali alle attività produttive; negoziare la vocazione localizzativa e le compensazioni per le FER; potenziare le reti di trasmissione e distribuzione; valorizzare gli hub dei siti industriali ed il sistema delle imprese dell’indotto; rafforzare le competenze tecniche e governance RAS in materia energetica, promuovere le Comunità Energetiche.
TRASPORTI. La continuità territoriale aerea e marittima, merci e passeggeri, interna ed esterna è la precondizione della sostenibilità e dello sviluppo. Occorre in primo luogo potenziare fortemente la struttura tecnico/ingegneristico/giuridica della Regione di supporto per le tematiche trasportistiche. Ciò è fondamentale per essere all’altezza della complessità dei dossier e della loro trattazione e negoziazione in ambito nazionale ed europeo con le istituzioni governative, oltre che con i players coinvolti (hub portuali e aeroportuali, vettori aerei, armatori, trasportatori, imprese e utenti, etc.) e gli stakeholders interessati.
Il comparto richiede inoltre un Osservatorio statistico trasportistico che raccolga dati di consuntivo e di tendenza per un adeguato monitoraggio ed una efficace programmazione e negoziazione/trattazione dei dossier.
Per quanto attiene ai trasporti marittimi è necessario rivalutare congruità e sostenibilità tariffaria, di frequenza e di qualità di servizio delle principali tratte di collegamento da e per i principali hub portuali, equilibrando tratte in regime di libero mercato e tratte che necessitano di oneri di servizio pubblico, come la reintroduzione trisettimanale della Cagliari/Genova, per rispondere ad esigenze ambientali e di sicurezza.
Interventi specifici anche compensativi vanno negoziati in riferimento alla entrata in vigore della Direttiva per l’inserimento del trasporto marittimo nel sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE (EU ETS - Emission Trading System) per il trasporto marittimo.
L’accessibilità interna della Sardegna è fortemente condizionata dalle note carenze. Un complesso di dotazioni che pone la Sardegna, secondo uno studio Uniontrasporti di Unioncamere intorno al 50% dell’indice medio infrastrutturale nazionale. Serve un Piano per l’accelerazione realizzazioni e conclusione lavori opere commissariate, in corso e programmate, unitamente alla semplificazione e allo snellimento procedurale evitando ridondanze e duplicazioni.
Per quanto attiene ai sistemi di continuità territoriale aerea, questi appaiono instabili, inadeguati e datati, non idonei per frequenza e costi di collegamento ad offrire quelle condizioni di equità ed affidabilità necessarie, oltre che per i cittadini sardi, per le economie produttive e del turismo. Importante per la competitività l’abolizione della tassa addizionale comunale d’imbarco. Occorre che sul tema vi sia una forte integrazione di risorse compensative nazionale, considerate anche le rilevantissime sproporzioni delle allocazioni pro capite del sistema spagnolo e francese. Per quanto riguarda gli ambiti rimessi al libero mercato ed alle low cost risulta evidente il vantaggio che potrebbe derivarne, oltre che in termini complessivi di efficienza, nei rapporti e nelle interlocuzioni negoziali con i vettori, da una attività sinergica e coordinata tra le diverse strutture aeroportuali della Sardegna. Così come dall’auspicato moderno raccordo stradale e ferroviario tra i tre hub portuali ed aeroportuali.
Di particolare rilievo, anche in riferimento agli sfavorevoli andamenti metereologici, il comparto idrico, nei molteplici profili della programmazione, progettazione e realizzazione delle opere, della loro gestione e manutenzione, della disponibilità, qualità e costi, anche per la competitività delle attività produttive che colpisce trasversalmente tutti i comparti (industriale, turistico, agricolo, allevamenti, etc.).
INDUSTRIA DEL TURISMO
Certamente strategico assegnare una nuova centralità al Turismo nei programmi della Regione con obiettivi in termini di crescita del Pil del settore e di sinergia con altri rilevanti e correlati ambiti (patrimonio culturale, ambiente, artigianato, agricoltura). Fondamentale in tal senso la visione trasversale tra i diversi Assessorati con un massimo raccordo funzionale tra quelli dei Trasporti e del Turismo la cui correlazione è stata fino ad oggi assolutamente insufficiente.
Tra i principali punti di attenzione, oltre ad una imprescindibile accessibilità reale, affidabile, programmabile, ampia e competitiva, la realizzazione dell’Osservatorio del Turismo (non esclusivamente per dati sugli arrivi ma per la misurazione in tempo reale degli effetti delle azioni implementate anche mediante la valorizzazione delle potenzialità digitali), il nuovo approccio sistemico al marketing (per elevare il target – maggiore Pil minore consumo ambientale- e per competere approcciando correttamente i diversi mercati e segmenti di interesse), la coordinata governance territoriale e alfabetizzazione turistica, l’efficace comunicazione, la coerente programmazione e promozione degli eventi, la formazione mirata e qualificata per gli addetti del comparto.
Allegati:
Cagliari, 28 novembre 2023 - Il Comitato regionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Sardegna ha eletto oggi, all’unanimità, Mattia Pilosu Presidente per il triennio 2023-2026.
Classe 1988, laureato alla Luiss, master in management turistico con specializzazione nella gestione delle risorse umane, ha iniziato da giovanissimo a ricoprire ruoli prima operativi e poi apicali in azienda.
Il Gruppo Cala Ginepro è proprietario di strutture ricettive nella costa centro orientale della Sardegna ad Orosei. Il Gruppo nasce negli anni '60 da un'idea imprenditoriale di Michela Mastio, scomparsa alcuni anni fa. Oggi l'azienda, che gestisce oltre 3600 posti letto, è arrivata alla terza generazione di imprenditori.
Mattia Pilosu ha sottolineato come gli ultimi tre anni abbiano messo a dura prova il sistema economico, produttivo e sociale. Tuttavia, ora è il momento della rinascita. Rappresentare i Giovani Imprenditori in questo periodo storico comporta una grande responsabilità, ma è anche l'occasione di mettersi in gioco, proprio come fanno quotidianamente le nostre aziende.
Le nuove generazioni di imprenditori sono impegnate a contrastare le difficoltà ed a trasformare i vincoli in opportunità. Ci sono scenari positivi e strumenti concreti per renderli realtà. È fondamentale concentrarsi sull'innovazione tecnologica, la digitalizzazione, la diffusione dell'Intelligenza Artificiale e sull'economia 5.0. Tuttavia, resta cruciale l'importanza della produzione fisica di beni e dei servizi.
Portare avanti le idee e i progetti dei giovani imprenditori non dipende solo dalle risorse, ma anche da come e quando vengono utilizzate. Se da una parte strumenti come il PNRR e gli incentivi per le ZES possono essere decisivi, dall'altra è essenziale prevedere quali saranno i loro benefici in termini di risorse finanziarie e fiscalità di vantaggio, considerando gli ostacoli infrastrutturali e burocratici.
In questo contesto, i Giovani Imprenditori hanno una grande responsabilità: gestire il cambiamento, diventarne protagonisti e contribuire allo sviluppo della nostra regione.
Il Comitato Regionale ha nominato anche Vice Presidenti Filippo Luigi Concas, della Vinci&Campagna e della Laycon e Gianluca Langiu della Lupinu Innovart.
Cagliari, 25 settembre 2023
Il 26 settembre alle ore 11, nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2, l’Assessore regionale del Lavoro, Ada Lai, il Presidente di Confindustria Maurizio De Pascale ed i rappresentai dell’UNHCR Italia presenteranno il progetto: “Welcome, Working for refugee Integration”.
Cagliari, 21 Settembre 2023 - Confindustria Sardegna e Confindustria Sicilia, in previsione delle misure all’esame nei prossimi giorni da parte del Governo nazionale per le compensazioni energetiche di contenimento dei costi per le imprese, hanno inoltrato una nota congiunta al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ai Presidenti ed agli Assessori dell’Industria delle Regioni Sardegna e Sicilia.
Nel richiamare il principio costituzionale di insularità e le diseconomie strutturali che compromettono non solo la competitività ma lo stesso mantenimento delle attività produttive e dell’occupazione nei territori isolani colpiti da una lunga e straordinaria crisi, hanno chiesto che siano previste misure specifiche per l’energia elettrica e per le fonti alternative al gas, laddove non disponibile, per le imprese, in particolare se energivore, di Sardegna e Sicilia.